Siete pronti per l’Industria 4.0?

Picture of Cinquantaventi

Lo scorso 23 giugno si è tenuto, presso l’Auditorium di Assolombarda a Milano, il convegno “Industria 4.0: la grande occasione per l’Italia”.

Dato che fin dalla nostra fondazione ci occupiamo di Digital Transformation focalizzata soprattutto sul Business Process Management (BPM) e sulla Business Intelligence (BI), noi di Cinquantaventi non potevamo certo mancare.

Il convegno, giunto ormai alla sua terza edizione, ha visto partecipare circa 1000 persone, contro le 600 dell’edizione 2016 e le 400 del 2015, dimostrando il sempre maggiore interesse delle imprese verso questa tematica.

Un percorso partito tre anni fa

Il tema dell’Industria 4.0 è arrivato al pubblico italiano, e di conseguenze alle aziende, circa 3 anni fa. Questo non vuol dire che si parli di Industria 4.0 da soli tre anni, ma possiamo affermare che il grado di conoscenza di questo argomento ha raggiunto la maturità in questo periodo e ancor di più in quest’ultimo anno, basti pensare infatti che soltanto un anno fa questa stessa convention aveva messo in luce la scarsa conoscenza delle imprese italiane sul tema.

Sempre un anno fa si lamentava l’assenza di un Piano Industriale Nazionale che fornisse alle aziende il supporto economico necessario ad investire per l’ammodernamento delle imprese, ma oggi grazie al “Piano Nazionale Industria 4.0” che vi invitiamo a leggere a questo indirizzo, anche quest’ostacolo si può dire ormai superato.

Quali sono le sfide per il futuro?

Sebbene tanto sia stato fatto in questi tre anni, bisogna prestare attenzione alle prossime sfide e a come affrontarle, per non vedere vanificati tutti gli sforzi fatti finora, non solo da parte delle istituzioni, ma anche e soprattutto da parte delle aziende che hanno già investito nell’Industria 4.0.

Vediamo quali sono le principali sfide che ci aspettano:

  1. Passare dalla fase di sperimentazione, spesso fatta più per la naturale voglia di cimentarsi con le nuove tecnologie anziché da un vero e proprio progetto di trasformazione, alla piena comprensione di cosa significhi Industria 4.0, di quali siano e di come applicare le tecnologie più corrette alla propria industria con lo scopo di massimizzare i benefici e permettere soprattuto di differenziarsi dai propri concorrenti
  2. Non limitarsi ad applicare le innovazioni in programmi o aree storicamente consolidate, ma realizzare la necessità di un’innovazione radicale che coinvolga tutte le aree aziendali e tutte le risorse disponibili
  3. Convincersi dell’importanza e della correttezza dei dati raccolti e comprendere che come è naturale misurare la produttività dei macchinari e del lavoro svolto, altrettanto naturale dovrà diventare misurare la produttività dei dati raccolti, attraverso nuovi indicatori e metodologie ancora da sviluppare e testare

☞ Leggi anche: Gli analytics protagonisti della rivoluzione digitale in Italia

Il valore del mercato 4.0 in Italia e la necessità di investire

Sorge spontaneo, a questo punto, chiedersi quanto possa valere e se convenga investire nel mercato dell’industria 4.0. Vediamo la risposta a queste due domande:

  • Si stima che in Italia il valore del mercato 4.0 si aggiri attorno agli 1,6/1,7 miliardi di euro; a questo è possibile poi aggiungere un ulteriore 16% di indotto derivato da quei progetti non propriamente appartenenti alla categoria dell’Industria 4.0, ma che beneficerebbero comunque di un investimento in questo mercato
  • Investire nell’industria 4.0 per qualsiasi azienda, sia essa Grande o PMI, risulterà fondamentale non tanto per incrementare il fatturato, ma soprattutto per rimanere sul mercato italiano e internazionale anziché essere costretti a uscire per obsolescenza.

Bottom-Up o Top-Down, da dove deve partire la Rivoluzione Industriale?

Un’altra domanda che è opportuno porsi e da chi debba partire questa rivoluzione. Gli scenari possibili sono due:

  • Bottom-Up: gli specialisti tecnici, consapevoli delle nuove tecnologie presenti sul mercato, si prodigano a diffondere l’innovazione all’interno dell’azienda
  • Top-Down: il top management, anche se privo di skill tecnici, fa sì che all’interno della propria azienda tutti i settori si muovano in direzione dell’innovazione

Ovviamente lo scenario giusto è il secondo. Solo il top-management ha infatti il compito e la possibilità di determinare le strategie, promuovere gli investimenti, allocare o assumere le risorse e il personale.

Attenzione ai falsi

Data l’eterogeneità dell’offerta oggi presente sul mercato dell’Industria 4.0, con la presenza a volte anche di aziende e software “mascherati” da 4.0, si rende indispensabile per qualsiasi azienda informarsi attentamente sull’investimento che pensa di intraprendere, non limitandosi a nomi altisonanti o a ricerche di mercato non sempre indipendenti.

Il nostro consiglio in questo senso è quello di uscire e visitare altre imprese che, anche in ambiti diversi, abbiano già investito e possano elencare le criticità.

L’importanza dell’Assessment iniziale

Un ulteriore punto di attenzione è quello della necessità di effettuare un assessment iniziale su quanto la propria azienda sia pronta, sia dal punto di vista hardware / software che dal punto di vista culturale e delle competenze.

L’assessment sarà uno strumento prezioso per determinare la propria roadmap di investimento per la modernizzazione.

Condividi il post